Pubblicati da Lele Viola

Le scatole vuote delle religioni.

Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Te ne accorgi dai cassonetti pieni che traboccano polistirolo e confezioni di tristi giocattoli tecnologici. Scatole vuote, simbolo del vuoto delle nostra civiltà attuale, in cui l’amore per i bambini si misura con la dimensione dei pacchetti che incartano i regali e con la lunghezza dello scontrino fiscale del supermercato.
Nell’ultimo scritto affidato alla pazienza degli amici che leggono il Granello avevo usato proprio questa immagine riferita alle religioni: “le scatole vuote delle religioni”…

L’incapacità  di indignarsi

Qual è la caratteristica più sconvolgente dell’Italia d’oggi?
Se dovessi rispondere a questa domanda senza pensarci troppo, direi senz’altro: l’incapacità di indignarsi.
Una sorta di rassegnato torpore, la sconcertante indifferenza con cui ci lasciamo scivolare addosso situazioni, frasi, gesti, prese di posizione, atteggiamenti che hanno dell’incredibile.
E lo stesso svagato disinteresse, la stessa ebete disattenzione sembra coinvolgerci sia come cittadini, nei confronti di uno stato che scivola ogni giorno verso il più bieco totalitarismo, sia come credenti, nei confronti di una Chiesa sempre più chiusa in se stessa, sorda al mondo e lontana da Cristo…

Non ditelo a Brunetta.

Non ditelo a Brunetta.
Sono un dipendente pubblico, quindi faccio parte della categoria dei fannulloni. E sono pure insegnante, vilipesa congrega di sfaticati che, secondo il ministro suddetto, godono già di un orario talmente ridotto da risultare tutti, per definizione, a tempo parziale. Quindi sono un superfannullone, o in termini matematici, un fannullone al quadrato…

La necessità  di “fare memoria”

La necessita di “fare memoria”
Il parlamento italiano ha istituito nel 2000 la Giornata della Memoria per ricordare, nell’anniversario della liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945, tutte le vittime della shoà, dei campi di concentramento, delle deportazioni razziali e politiche e, più in generale, del nazismo, del fascismo e della seconda guerra mondiale. Una tragedia senza precedenti nella storia, come dimensioni e organizzazione, 6 milioni di ebrei uccisi (ma si parla di 26 milioni di vittime complessive dei campi di concentramento) più altri 32 milioni di morti nel conflitto: in tutto, un’intera Italia cancellata.
Fra i tanti, anche mio nonno, tipografo reo di aver stampato qualche frase poco gradita al regime e mandato per questo a morire di stenti a Mauthausen.

Vacanze a piedi.

Nella mia esperienza personale, le vacanze in assoluto più appaganti e rilassanti sono sempre state quelle fatte a piedi o in bicicletta, in autosufficienza e per periodi superiori alla settimana.
Vacanza è una parola che abbiamo preso dal latino “vacatio”, ad indicare uno spazio vuoto, libero dagli impegni che restringono e riempiono le nostre giornate. Ma questo vuoto non si crea automaticamente. Non basta “essere in ferie” per far vacanza…

Quando…

Quando mi sveglierò ogni mattina benedicendo la luce del giorno.
Quando andrò a coricarmi la sera ringraziando il buio della notte.
Quando ricaverò da ogni momento tutto il dolce e il salato, l’amaro e l’insipido, il piccante e il vellutato che ogni istante può offrirmi.

Primo giorno di scuola

Primo giorno di scuola. Per me non è una gran novità, sono quarantasette anni malcontati che il rito si ripete senza interruzioni, prima da una parte della barricata, poi dall’altra. I saluti coi colleghi, le facce abbronzate, baci e strette di mano, il piacere di rivedere gli allievi cresciuti, qualche volta cambiati, l’incontro con le nuove classi…

Camminare sotto la pioggia

Camminare sotto la pioggia ha i suoi lati piacevoli, per la prima mezz’ora.
Dopo quattro giorni cominciano a prevalere gli aspetti più fastidiosi, tipo il rivolo d’acqua che si ostina a scorrere dal collo alla schiena, gli occhiali appannati che velano di nebbia il mondo circostante, gli scarponi in cui paiono nuotare i girini…

Parole che ti fregano

La fregatura, si sa, è contenuta all’interno delle parole.
Perché le parole dovrebbero essere i veicoli delle idee e invece, spesso, ne diventano maschera e travisamento. Sono vestiti buoni che servono a contrabbandare impressioni positive nascondendo deformità e nudità imbarazzanti.
Flessibilità, progresso, sicurezza, velocità, ma anche professionalità, spiritualità, semplificazione…

La democrazia della bicicletta

Nel 1916 il futurista Marinetti cantava le lodi della velocità, non solo come mito estetico, ma addirittura come valore religioso-morale: “la velocità…è naturalmente pura”, scriveva, e la contrapponeva alla lentezza “naturalmente immonda”. Si era in piena guerra mondiale, di lì a poco il fascismo avrebbe fatto suoi questi valori e avrebbe proiettato l’Italia, a tutta velocità, verso la follia imperiale, l’abbraccio col nazismo ed il secondo grande conflitto…