Pubblicati da Lele Viola

Dubbi e certezze

Nel mare di dubbi e confusione organizzativa che circonda le imminenti elezioni, alimentato dal quotidiano giochetto dei sondaggi (usati spesso più come pubblicità occulta che come reale termometro della volontà popolare) galleggiano, come isolati relitti, alcune poco rassicuranti certezze. Provo ad elencarle.

L’esatto contrario

“L’articolo 1 della Costituzione italiana dice che la sovranità appartiene al popolo, non ai mercati finanziari e ai gruppi di potere”. Ha dovuto ricordarlo in questi giorni l’onorevole Franceschini ai colleghi parlamentari, concludendo che l’antipolitica si sconfigge con la buona politica e che “buona politica è restituire le scelte ai cittadini”. Dobbiamo ripeterlo anche noi a chi sta lavorando davanti e dietro le quinte per un raddoppio del disastroso governo Monti.

Leggere un diario

Ci sono libri che arrivano al momento giusto e frasi che ti sembrano scritte apposta per te. Ci sono libri che puoi usare come zattere e che ti aiutano a stare a galla: a volte ti capita di trovarteli sottomano proprio mentre stavi annaspando fra le onde e le correnti. Ci sono pagine che ti arrivano da lontano, come messaggi in bottiglia affidati al capriccio dell’oceano e trovate per caso sulla spiaggia. Ti chini a raccoglierle, le pulisci da sabbia e incrostazioni e scopri con stupore che il destinatario sei proprio tu.

Grillo OGM

La lotta agli organismi geneticamente modificati e alla loro subdola diffusione in tutto il mondo era un caposaldo delle invettive del primo Grillo, quello ancora capace ogni tanto di far ridere e di dire qualcosa di sensato. In effetti, gli Ogm costituiscono un potenziale pericolo per salute e ambiente e soprattutto sono una vera e propria aberrazione giuridica di questi nostri tempi, in cui sempre più spesso il diritto è succube del dio mercato.

La forza di sorridere

Di questi tempi è davvero difficile sorridere. Eppure è proprio nei momenti difficili che diventa importante trovare la forza per distendere i lineamenti facciali e reagire alla rassegnazione o alla frustrazione.
Il sorriso non è ebete spensieratezza, né patetico tentativo autoconsolatorio: è il modo più efficace di affrontare le difficoltà quotidiane guardandole negli occhi, almeno finchè ci è possibile.

Speranza necessaria

Noi che non possediamo certezze e abbiamo scarse riserve di fede,
noi che continuiamo ad accumulare domande e a restare in attesa di risposte,
noi che non riusciamo proprio a ingoiare le pillole indigeste dei dogmi e preferiamo masticare con lentezza ogni piccolo boccone di verità prima di inghiottirlo,
noi che temiamo corvi e talpe solo nell’orto e nel frutteto,

Scala di priorità 

Mi ricorda un contadino che abbia fretta di metter fieno in cascina prima dell’imminente temporale e lo getti  al riparo senza troppi riguardi. Il governo, in questi mesi, ha dato mostra di un attivismo incredibile, accatastando provvedimenti e riforme a ritmi folli spinto dalla necessità di sfruttare l’imprevisto clima di consenso incondizionato per mettere la propria firma sul maggior numero possibile di provvedimenti legislativi.

Treni ad alta velocità ?

La TAV fa notizia. Esaurito il filone nautico del Titanic nostrano, in coincidenza quasi perfetta col centennale di quello vero, e in mancanza dei soliti omicidi con torbidi fondali in cui razzolare per mesi, i media nazionali si sono buttati a pesce su cantieri, tralicci, manifestazioni. Prime pagine sui quotidiani, servizi e dibattiti televisivi, scontri e incidenti in diretta: molte parole, ma raramente qualche dato utile a capire davvero la questione.
Una sorta di logica perversa in cui l’eccesso di notizie marginali copre la carenza di dati sostanziali: si fa narrazione, non informazione, si rincorrono frasi ed episodi insignificanti senza mai mettere in chiaro i numeri e gli aspetti fondamentali del problema.

Forestieri e inquilini

Quando Vandana Shiva ha saputo della nascita in Italia di un forte movimento contro il consumo del territorio ha commentato semplicemente: “Era ora che anche voi vi muoveste”.

Non solo (uno) spread

Spread è una parola inglese diventata di moda negli ultimi mesi e riproposta da tutti i mezzi d’informazione con insistenza ossessiva, un po’ come quelle canzonette orecchiabili che costituiscono il tormentone (e il tormento) della stagione estiva. Uno dei tanti termini stranieri che appesantiscono le nostre vite e colonizzano la nostra mente, conosciuto fin a poco fa solo dagli addetti ai lavori e usato dalle banche per calcolare le rate dei mutui a tasso variabile.