Articoli
Scrivo occasionalmente su riviste e giornali del cuneese. Credo nell’importanza dell’editoria, locale e nazionale, per preservare quanto ancor resta di democrazia in Italia. Le dittature sono di molti tipi differenti, più o meno sanguinarie e repressive, militari o teocratiche, mascherate o aperte. Tutte, però, hanno una cosa in comune: l’attacco alla libertà di stampa e di opinione.
Mio nonno materno era tipografo ed è morto a Mauthausen E’ finito nel campo di sterminio nazista proprio perchè, in tempi di guerra e terribile repressione, si ostinava a stampare parole di libertà. Per questioni anagrafiche non l’ho conosciuto, ma cerco sempre, quando uso penna o tastiera, di tener ben presente il suo esempio e di essere fedele alle esigenze di libertà e verità.
Non sono giornalista, non riuscirei a scrivere su comando. Gli amici che dirigono le testate a cui occasionalmente collaboro, conoscono questi miei limiti e, con gentilezza e comprensione, accettano che io invii loro le mie divagazioni scritte ai ritmi imposti dalla mia discontinua lucidità mentale e sui temi che in quel momento mi interessano.
La rivoluzione del fagiolo
/in Il granello di senape /da Lele Viola- 2.647 letture“Non lessi libri, quell’anno, zappai fagioli” Così scrive nel suo memorabile Walden, Henry David Thoreau. Uno che, prima di dedicarsi all’orticoltura e all’eremitaggio nei boschi, di libri ne aveva comunque letti molti e buoni.
Dai tempi del geniale americano tante cose sono cambiate…
Skyline
/in Vivermeglio /da Lele Viola- 2.542 lettureNon amo particolarmente l’invadenza della lingua inglese nel nostro lessico quotidiano (punta dell’iceberg di ben altre colonizzazioni culturali che ci arrivano da oltre oceano), ma trovo comunque azzeccato e difficilmente sostituibile il termine skyline. Nel nostro repertorio nazionale di vocaboli non esiste qualcosa che condensi in una parola l’impatto visivo del profilo di una città che si staglia contro l’azzurro del cielo.
Risposta a Beppe
/in Il granello di senape /da Lele Viola- 2.078 lettureCarissimo Beppe,
scusa innanzitutto se ti scrivo con una tastiera invece che con la penna. In realtà ho iniziato la risposta a mano, poi mi sono reso conto che la mia scrittura si fa sempre più illeggibile (a volte addirittura per me stesso…), soprattutto nei testi lunghi. Non so se sia colpa dell’invecchiamento o di qualche altro problema, ma la mia grafia è sempre più incerta (o forse la mano tremante riflette solo la confusione mentale).
Ho riscritto questo inizio e proseguito a macchina, preferisco la facilità di lettura e la chiarezza alla maggior simpatia del testo manoscritto e non ti voglio imporre, oltre alla pazienza e alla tolleranza sempre necessaria verso le mie incerte divagazioni, anche la fatica della decifrazione.
Antipolitica
/in La Guida /da Lele Viola- 2.085 lettureLuca Cordero di Montezemolo lo ha detto e subito tutti lo hanno ripetuto a gran voce: -Bisogna abbassare i costi della politica – Qualcuno si è affrettato a stendere ai suoi piedi un tappeto rosso invitandolo (frase già tristemente sentita…) “a scendere in campo”…
Un avverbio di due lettere
/in Il granello di senape /da Lele Viola- 3.394 letture– Ma tu credi in Dio? –
– Bella domanda! – rispondo, ma è solo un modo per prendere tempo, per concedermi un attimo di dilazione davanti all’irrevocabilità del quesito. Mi rendo subito conto che non posso svicolare, cavarmela con una battuta o con un “sì, ma…”, con la congiunzione messa subito lì, dopo la virgola, a negare l’avverbio. Come faccio di solito: “sì, ma non al Dio del Vaticano…sì, ma non al Dio delle religioni…” Scappatoie dettate dalla vigliaccheria o dalla voglia di tagliar corto…
La “nostra” terra
/in La Guida /da Lele Viola- 2.132 lettureQuesto strano inverno svuotato da freddo e neve, a mezzo fra un autunno invecchiato male e una primavera cresciuta troppo in fretta, favorisce l’esercizio del pedale. La bicicletta, al riparo -per ora- dalla furia rottamatrice di assessori nostrani e dalla mania euro-omologatoria dei burocrati di Bruxelles, ci consente di godere di questo acconto di tepore senza dover fare i conti con la quotazione del brent, gli umori dell’Opec e la rincorsa fra accise e liberalizzazioni. E, soprattutto, senza rimorsi per le decine di migliaia di morti in Iraq, prezzo del nostro petrolio facile…
Aria pesante
/in Il granello di senape /da Lele Viola- 2.005 lettureSarà per l’aria calda di quest’inverno che non ci ha ancora regalato neve e gelo a ripulire polmoni e mente e spazzar via fumi, nebbie e malinconia.
Sarà per il metabolismo affaticato dei cinquant’anni suonati, il corpo che inizia a cigolare come un cuscinetto grippato, a lamentarsi come un asino stanco.
O sarà per questo arcipelago di morti e tristezze che incrocia quotidianamente la nostra rotta, tanto fitto da non fare più notizia, da trasformare la tragedia in statistica…
Giornale radio
/in Vivermeglio /da Lele Viola- 2.706 lettureNon possiedo televisione, né l’ho mai avuta da quando ho l’uso di ragione.
Quindi in casa mia non entrano le facce da schiaffi di politici e imbonitori vari in vena di autopromozione. Ma sento il giornale radio e devo sorbirmi comunque l’invadenza (se non visiva, sonora) dei parolai di professione.
Ieri sera ho dovuto alzarmi a metà cena per spegnere l’apparecchio e non farmi rovinare la digestione dal sermone non richiesto di Camillo Ruini…
Tnì da cunt
/in La Guida /da Lele Viola- 2.466 lettureE’ uno di quei ricordi rimasti incagliati nella memoria per le strane alchimie dei nostri bizzarri neuroni. Risale a quasi cinquant’anni fa. Mio nonno mi teneva per mano: il suo passo da arzillo vecchietto doveva rallentare per adattarsi alle mie gambe ancora corte di bambino. Via Garibaldi, a Borgo, era vuota di macchine e popolata di persone in un rapporto di proporzionalità inversa rispetto ad oggi, tanto da consentirci di passeggiare in mezzo alla strada…
Un viaggio di ritorno
/in Vivermeglio /da Lele Viola- 2.630 lettureDopo molti viaggi in bici per andare da qualche parte, questa volta facciamo un viaggio per tornare. La meta è l’Italia, il punto di partenza Bratislava. In mezzo tanta acqua (e non solo nel senso, ahimè, di pioggia…): due fiumi, il Danubio e l’Inn ci indicheranno la strada di casa. Contro corrente, ma soprattutto, contro vento e contro il flusso dei colleghi ciclisti, più propensi a seguire la logica e la forza di gravità…